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venerdì 11 novembre 2011

Omaggio a Mario Scaccia, un grande artista, un amico




M A R I O   S C A C C I A

26 dicembre 1919  -  26 gennaio 2011




All'inizio del 2011 se ne è andato per sempre, all'età di 91 anni, il più grande attore di Teatro che l'Italia ha avuto nel '900: Mario Scaccia.
Ha calcato i palcoscenici di tanti Teatri italiani, come protagonista e come regista, fino all'ultimo, quando già aveva compiuto novant'anni.
L'ultima volta che io ho potuto assistere ad una sua ennesima superba interpretazione è stato nel 2005, in gennaio, a Bologna ne "La Mandragola" di Niccolò Macchiavelli.
In quella occasione ho potuto salutarlo per l'ultima volta, congratularmi con lui nei camerini, non solo come suo ammiratore e fan, ma anche come amico, o meglio come figlio di un suo grande amico, mio padre!


Locandina de "La Mandragola"


Sì, mio padre Mario (loro avevano lo stesso nome... e curiosamente anche le stesse iniziali M.S.) era stato un suo grande  e sincero amico. Quasi coetanei (mio padre aveva due anni più di lui) erano stati compagni d'Arme durante la Seconda Guerra Mondiale ed insieme avevano fatto la Campagna di Sicilia tra il '41e il '43, prima dello sbarco degli Americani a Gela nel luglio 1943.
Erano entrambi Sottoufficiali ed appartenevano alla famosa Divisione "Livorno" di Cuneo.
Provenivano entrambi da studi classici, entrambi amavano la Letteratura e la Filosofia, la Storia Greca e Romana, il Latino e il Greco antico... questo fece sì che la loro intesa fosse subito forte e intensa... la vera amicizia tra loro non tardò a nascere e consolidarsi in breve tempo... profonda stima e ammirazione reciproca, durata per tutta la vita!...



Fronte e retro di una fotografia dell'epoca,
che ritrae un giovane Mario Scaccia alle prime esperienze di Teatro,
inviata a mio padre




Artista e letterato, Mario Scaccia era anche poeta!
Nel 1969 pubblicò presso la Casa Editrice Cappelli di Bologna un volumetto di poesie intitolato "Il Diario dell'Anima".
Si trattava di una raccolta di poesie inedite scritte nel 1943-44 durante la sua prigionia in Africa del Nord.
E' un ricordo malinconico degli anni precedenti trascorsi in Sicilia in compagnia anche di mio padre.




Il Diario dell'Anima - Cappelli ed. - 1969




Prima pagina del volume donato a mio padre con dedica




Tra le poesie che fanno parte del "Diario dell'Anima" ce ne sono due che mi stanno particolarmente a cuore e che ogni volta che le leggo mi emozionano.
La prima è dedicata a mio padre Mario

Mario Serenari nel 1941

 ed è intitolata "Il tuo sorriso".








La seconda poesia è dedicata a mia zia Anna Maria, sorella di mio padre

Anna Maria Serenari nel 1941

che aveva conosciuto Mario Scaccia e di lui si era invaghita.
La poesia è intitolata "Non ho più la memoria"




Nel dicembre 2009, in occasione del 90° compleanno del Grande Maestro, io inviai a Lui una lettera di congratulazioni e auguri:
Il Maestro Mario Scaccia, riempiendomi di grande emozione, mi rispose personalmente a stretto giro di posta:




Caro Bernardino,
grazie della tua bella lettera e del ricordo che tu e tutta la tua famiglia avete di me.
Mario tuo padre è stato per me un camerata carissimo e un amatissimo amico.
Se capiterò a Bologna non mancherò di farvi visita. Intanto salutami tua madre.
.... ricambio con affetto il tuo abbraccio.
Mille auguri per te e tutta la famiglia. Mario Scaccia






























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